lunedì 5 aprile 2010

Alla visita di Hitler, Pio XI lascia Roma

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Quando il 3 maggio 1938 Hitler si recò in visita ufficiale a Roma, Pio XI partì per un "soggiorno" a Castelgandolfo, non senza aver prima fatto spegnere tutte le luci in
Pio XI - non troppo abile in campo diplomatico
Vaticano, fermato le tapparelle alle finestre del suo palazzo, fatto chiudere, per la durata della "somma vistita", i Musei Vaticani ed infine fatto sbarrare la via d'accesso alla Basilica di San Pietro.

Al nunzio apostolico in Italia ordinò di non partecipare alle festività al Quirinale, ed anche ai vescovi italiani proibì di recarsi a dei ricevimenti: "Qualora, in occasione della venuta in Italia del Cancelliere, gli Eccellentissimi vescovi ricevessero inviti per intervenire a cerimonie in suo onore, il S. Padre desidera si astengano dall'accettarli".

Diede poi istruzioni all'"Osservatore Romano" di non fare alcun accenno all'incontro dei due capi di stato (come già avvenuto in occasione della visita di Musssolini in Germania nel settembre del 1937); infatti in quei giorni neanche vi appare il nome di Hitler.

Quale "accoglienza", Pio XI fece invece pubblicare in prima pagina un'articolo sulle false dottrine dell'ideologia razzista.

Già il giorno precedente era apparso, sempre in prima pagina con tanto d'immagine l'annuncio: "Il Santo Padre a Castelgandolfo". Il Santo Padre ha lasciato Roma sabato 30 aprile alle ore 17 poichè l'aria di Roma gli era divenuta irrespirabile.

Specialmente indigesto gli era il fatto che nelle vie di Roma sventolavano bandiere con delle croci "nemiche della croce di Cristo".




Cerimonia in onore di Hitler al "Foro di Mussolini" (oggi Foro Italico), maggio 1938

Spero proprio che Pio XI era seduto sotto il suo baldacchino quando pure nel cielo apparvero gli oscuri segni premonitori: formazione aerea a forma di svastica sopra Roma (circa al minuto 9:06).

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